Sintomi del tumore e Fake news: perchè è importante verificare che la fonte d’informazioni sia affidabile
L'enorme capacità Internet di fornire informazioni facilmente può diventare pericoloso se gli utenti non sono in grado di valutare l'affidabilità di ciò che trovano. Questo è molto importante in campo medico, quando gli utenti ricercano informazioni in materia di salute o di sintomi del tumore.
Per analizzare questo argomento, il 26 gennaio 2017 la Fondazione IBSA1 ha tenuto una conferenza intitolata "E-salute. Tra le frodi e la verità: le due fronti della salute online". Durante questo incontro tra esperti, studiosi, l'Istituto Superiore di Sanità e le Associazioni dei pazienti, sono stati presentati la Guida all'alfabetizzazione sanitaria e i risultati di un sondaggio condotto per l'occasione.
Oltre l'88% degli italiani (di cui il 93,3% donne) consulta Internet quando necessita di informazioni sulla salute e il 44% crede che la ricerca di questo tipo di informazioni non comporti il rischio d’incappare in false notizie.
Combinando i dati relativi alla frequenza con cui viene consultato Internet per le informazioni relative alla salute e il grado di fiducia, scopriamo che gli individui tra i 24 ei 34 anni usano enormemente Internet per "sostenere" la loro ricerca, ma sono più scettici rispetto agli individui tra i 45-54 anni. Mentre, gli utenti di età superiore ai 65 anni sono a priori scettici (usano raramente Internet e lo considerano come una fonte "altamente rischiosa").
C'è inoltre una notevole differenza nell'utilizzo di Internet per la ricerca in materia di salute correlata al livello di istruzione superiore: il 96% dei laureati e solo il 24,5% delle persone che hanno smesso di studiare dopo la scuola elementare si rivolgono a Internet per informazioni.
Saper distinguere le fonti, riconoscendo quelle più o meno autorevoli, è fondamentale soprattutto in campo medico, quando per esempio si parla di sintomi del tumore.
Un dato che emerge dallo studio è che gli utenti valutano l’affidabilità di un sito in base alla posizione che occupa nella prima pagina Google, senza alcuna valutazione critica. Il che è molto riduttivo visto e considerato che i siti non vengono indicizzati nella SERP (Search Engine Rank Page) sulla base della loro autorevolezza, ma grazie a un algoritmo che tiene conto di una serie di variabili indipendenti dalle competenze mediche del contenuto e dalla veridicità dello stesso.
Ancora, è bene diffidare da siti con estensioni “strane” (.pl, .bz e via dicendo) e affidarsi in primo luogo a fonti primarie istituzionali o di riviste scientifiche.
Una buona abitudine deve essere inoltre controllare la data della pubblicazione che è obbligatoria in ogni articolo: alcune nozioni datate potrebbero non essere più aggiornate e, a maggior ragione in campo medico, ciò rappresenta un grosso limite visti gli enormi passi in avanti che la medicina compie giorno dopo giorno.
In tema di salute meglio non prendere sotto gamba quindi i pericoli della rete. Delle volte è necessario prestare un po’ più di attenzione per evitare diagnosi sbagliate, come per esempio quelle inerenti a riconoscere i sintomi del tumore, o che possono portare alla non cura o alle volte al peggioramento delle condizioni di salute .
Fondamentale è evitare di consegnarsi completamente nelle mani di “Dr. Google” e approfondire i casi con medici competenti.
Glossario