Terapie per sconfiggere il cancro al seno

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Durante la prima visita, il medico prescrive i trattamenti da eseguire per sconfiggere il cancro. Il tumore mammario non cresce in pochi giorni o settimane, per cui la paziente può prendersi del tempo per studiare e comprendere meglio i trattamenti che il proprio team di cura le ha proposto.1

A secondo dell’età, del tipo e dello stadio della neoplasia, se la paziente è in menopausa o meno, verranno proposti i trattamenti più adeguati, che comprendono: chirurgia, radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia e terapie a bersaglio molecolare. La scelta viene presa all’interno di un team multidisciplinare, dove i diversi specialisti si riuniscono e studiano ogni singolo caso, scegliendo le strategie di trattamento più adeguate. 1

 

Chirurgia

Esistono diverse tecniche chirurgiche per poter sconfiggere il cancro al seno. La quadrantectomia consiste nell’asportazione di un solo quadrante della mammella, quello all’interno del quale vi è il tumore. In genere a questo tipo di intervento si fa seguire la radioterapia.2

Se le dimensioni del tumore o le dimensioni del seno non consentono di effettuare un intervento in cui si possa conservare la mammella, garantendo l’asportazione radicale del tumore, si procede con la mastectomia.1

In genere si asporta solo la ghiandola mammaria, lasciando il muscolo pettorale sottostante e la cute, e praticando l’intervento di ricostruzione contestualmente alla mastectomia. Se ciò non fosse possibile, lo si può effettuare in un successivo intervento. Chiaramente il tipo di chirurgia viene discusso nell’equipe e concordato con la paziente prima dell’atto operatorio.

Nella terapia per sconfiggere il cancro, contestualmente all’intervento chirurgico sulla mammella si effettua un’indagine sui linfonodi ascellari. Si tratta della biopsia del linfonodo sentinella. Questa tecnica prevede l’iniezione di un tracciante radioattivo nella sede tumorale qualche ora prima dell’intervento. Il chirurgo, attraverso una sonda, identifica il primo linfonodo ascellare in cui si concentra il tracciante e lo asporta, affinché il patologo possa ricercare la presenza di cellule tumorali. In caso di positività, la paziente sarà sottoposta ad asportazione di tutti i linfonodi del cavo ascellare. Il tessuto asportato, sia della mammella che dell’ascella, viene inviato in Anatomia Patologica, dove il Patologo effettuerà l’esame istologico.1

 

Possibili effetti indesiderati: la paziente può avere dolore nella sede dell’intervento nelle ore successive. Altre complicanze più rare sono l’infezione della ferita, il sanguinamento o fenomeni di trombosi. Una complicanza che può insorgere anche negli anni successivi alla dissezione del cavo ascellare, è la formazione di un linfedema all’arto, che si manifesta come un gonfiore del braccio e dell’avambraccio.1

 

Radioterapia

Dopo l’asportazione del tumore, si decide se effettuare una radioterapia per eliminare eventuali cellule residue nell’area operata, in particolare se la paziente è stata sottoposta a quadrantectomia.1

Il Radioterapista decide quante radiazioni somministrare e per quanto tempo deve durare la radioterapia nel trattamento per sconfiggere il cancro.3

Possibili effetti indesiderati: nelle 3 o 4 settimane dopo l’inizio della radioterapia si possono sviluppare arrossamenti e irritazioni della pelle nell’area irradiata, che nell’arco di 2 o 4 settimane regrediscono. Talvolta può residuare una pigmentazione cutanea.1

 

Ormonoterapia

L’esame istologico definitivo definisce le caratteristiche del tumore, tra cui l’espressione dei recettori per gli ormoni estrogeni e progesterone.  L’entità della loro espressione condiziona il rischio di recidiva; inoltre la presenza dei recettori ormonali rende possibile l’uso dell’ormonoterapia.4

I farmaci ormonali che si usano per ridurre il rischio di recidiva sono di due tipi: antiestrogeni, che interagiscono direttamente con i recettori per gli estrogeni presenti sulle cellule tumorali, e inibitori dell’aromatasi, che agiscono riducendo la produzione di estrogeni.

In genere gli antiestrogeni si usano nelle pazienti che sono in premenopausa, mentre gli inibitori dell’aromatasi in postmenopausa.1

La durata della terapia ormonale normalmente è di 5 anni. In alcuni casi, nelle pazienti in premenopausa si associano anche dei farmaci che bloccano il ciclo mestruale oppure si effettua un intervento di ovariectomia.1

 

Possibili effetti indesiderati: vampate di calore, dolori osteomuscolari, alterazioni del ciclo mestruale.1

Per conoscere tutti i possibili effetti indesiderati si raccomanda di consultare il foglio illustrativo del medicinale che si deve utilizzare.

 

Chemioterapia

La chemioterapia per sconfiggere il cancro consiste nell’impiego di medicine che uccidono le cellule tumorali o ne bloccano la crescita. Purtroppo gli effetti di arresto della crescita cellulare si osservano anche su altri tipi di cellule che crescono rapidamente, quali le cellule superficiali del cavo orale, dell’intestino, del cuoio capelluto, della pelle, del midollo osseo. Di conseguenza si possono osservare degli effetti indesiderati anche su queste sedi. 5,6

La chemioterapia viene somministrata a “cicli” che possono avere una scadenza settimanale oppure ogni tre settimane.5

In genere si somministra per via endovenosa, anche se vi sono diversi chemioterapici che si prendono per bocca.5

Spesso i chemioterapici vengono somministrati in associazione, contemporaneamente oppure in sequenza.5

Possibili effetti indesiderati: gli effetti collaterali di una chemioterapia dipendono dal tipo di chemioterapico usato e da una serie di fattori che variano da paziente a paziente. I più frequenti sono: stanchezza, nausea e vomito, difficoltà digestive, inappetenza, infiammazione alla bocca, perdita dei capelli, anemia, aumentato rischio di infezioni, irritazioni della pelle e dolori muscolari. La maggior parte di questi sintomi sono trattabili e sono passeggeri.1

Per conoscere tutti i possibili effetti indesiderati si raccomanda di consultare il foglio illustrativo del medicinale che si deve utilizzare.

 

 Terapie a bersaglio molecolare

 Circa il 21% dei tumori mammari, esprimono sulla superfice cellulare un recettore chiamato HER2, che le fa crescere e diffondere più velocemente rispetto alle cellule che non lo esprimono. Esistono però dei farmaci che agiscono specificamente sul recettore HER2, bloccandolo;7 questo tipo di terapia per sconfiggere il cancro si chiama “targeted therapy”, in italiano terapie a bersaglio molecolare.

In genere queste terapie hanno generalmente pochi e lievi effetti collaterali, anche se necessitano di monitoraggio perché talvolta possono verificarsi eventi avversi seri.7

 

Terapie di supporto

 Le terapie di supporto sono effettuate da un’equipe che si occupa specificatamente di questa parte della cura, che aiuta a controllare i sintomi legati al tumore o agli effetti collaterali dei trattamenti. Esperti in terapia del dolore, nutrizione, fisioterapia, psicologia, nonché assistenti sociali fanno parte dell’equipe che eroga le terapie di supporto.8

Inoltre, l’oncologo stesso, prescrive cure che alleviano gli effetti collaterali dei trattamenti che lui stesso somministra.9

 

Eventi avversi

In questo articolo sono stati presentati gli eventi avversi più frequenti, ricordiamo che variano da persona a persona e un paziente può presentare effetti collaterali anche rari e non descritti qui. È importante parlarne con il proprio Oncologo, con l’infermiere, il farmacista o con un altro membro dell’equipe che ha in cura il paziente, per poterli affrontare nel modo migliore nel percorso per sconfiggere il cancro.9

Glossario

Referenze

  1. Esmo. Breast Cancer: A Guide for Patients. Accessed February 2016.
  2. Mayo Clinic. Lumpectomy. Accessed February 2016.
  3. CRU. Planning radiotherapy. Accessed September 2017.
  4. ASCO. What to know. Accessed February 2016.
  5. Cancer Net. Understanding Chemotherapy. Accessed September 2017.
  6. CRU. How chemotheraphy works. Accessed September 2017.
  7. ACS. Breast cancer. Accessed February 2016.
  8. ACS. A guide to palliative or supportive care. Accessed June 2016.
  9. NCI. Side effects. Accessed September 2017.