Sconfiggere il cancro e non rinunciare all’attività fisica
La Tavola rotonda dell’American College of Sports Medicine nel 2010 ha stabilito che l’esercizio fisico è raccomandato e sicuro sia durante sia dopo i trattamenti per sconfiggere il cancro, consentendo un miglioramento delle performances fisiche e della qualità della vita. Non sono invece ancora disponibili dati scientifici completi relativi all’impatto dell’attività fisica sull’outcome nei vari tipi di cancro e sulla sopravvivenza.
Resta confermato dalla letteratura che l’inattività fisica insieme a obesità, fumo di sigaretta, consumo di alcolici e di droghe e alterate abitudini di sonno, rientra tra i fattori di rischio modificabili per la prevenzione del cancro.1,2,3,4
L’esercizio fisico deve far parte di un corretto stile di vita per favorire:4,5
- Una gestione ideale del peso, con una corretta composizione corporea, in termini di massa magra e massa grassa
- Il mantenimento di una buona funzionalità cardiorespiratoria
- Un incremento della forza muscolare e della resistenza, preservando l'integrità neuromuscolare
- La riduzione della dipendenza dagli altri per lo svolgimento delle attività quotidiane
- Il miglioramento del tono dell’umore e dell’autostima e la riduzione del rischio di sviluppare ansia e depressione
Un medico di medicina dello Sport in collaborazione col team oncologico e con il supporto di altri professionisti dovrebbe suggerire, al termine delle terapie, il momento più opportuno per iniziare un programma riabilitativo di esercizi fisici, consigliandone l'intensità e la loro progressione nel tempo ed effettuando adattamenti specifici personalizzati durante il trattamento per sconfiggere il cancro.4
I test cardiopolmonari per escludere problematiche cardiache latenti legate alle terapie o patologie preesistenti o associate al cancro, non sono di solito indispensabili per coloro che intendono partecipare ad attività a bassa o moderata intensità (camminare, esercizi di flessibilità o addestramento alla resistenza) mentre sono consigliati prima di esercizi più intensi.2
Le linee guida raccomandano cautela in presenza di neuropatie periferiche e disturbi muscolo-scheletrici secondarie al trattamento e, l’attenta valutazione del rischio di frattura per gli individui che hanno ricevuto terapia ormonale o per i pazienti con precedente malattia metastatica nota all'osso.2
Nei malati di cancro in terapia attiva o in cure palliative, è valido il suggerimento di "evitare l'inattività", personalizzando gli esercizi e adattandoli alla fase della malattia, alla tipologia del trattamento e allo stile di vita attuale del paziente. La focalizzazione sui problemi lamentati dal paziente e la consegna di un programma di autogestione durante il trattamento per sconfiggere il cancro ha dimostrato di avere effetti benefici sul mantenimento dell'attività fisica e su un prolungato periodo, con adesione ad un sano stile di vita.6,7,8
Glossario